Come comportarsi con il lavoratore che rifiuta di indossare le scarpe antinfortunistiche?
L'obbligo di indossare le scarpe antinfortunistiche è introdotto nell'allegato VIII del D.Lgs 81/2008.
Nei casi in cui non esista un obbligo di legge sarà il datore di lavoro a valutare, se vi sia un rischio «prevedibile» o meno di conseguenza, in caso di infortunio dovuto a mancanza di scarpe antinfortunistiche, il datore di lavoro dovrà cercare di dimostrare al giudice come tale rischio di schiacciamento non fosse ragionevolmente prevedibile.
Comunque, ogni qualvolta risulti «prevedibile» un rischio di lesioni ai piedi: tale prevedibilità dovrà essere valutata dal SPP in sede di valutazione dei rischi.
I doveri dei datori di lavoro al riguardo, non si limitano, quindi, a fornire i DPI, Infatti, "in tema di prevenzione infortuni, ha anche l'obbligo di vigilare, affinché tali misure siano attuate ed i lavoratori si avvalgano dei dispositivi di protezione messi a loro disposizione".
E’ pertanto colpevole il DL che"... a conoscenza del comportamento più volte tenuto dal lavoratore in violazione della norma antinfortunistica, lo abbia ripetutamente ripreso ed invitato ad attenersi alle disposizioni ma, di fronte all'inottemperanza, non abbia adottato più decisi provvedimenti idonei ad evitare comunque la violazione delle suddette misure.
Il problema si complica, però, quando il lavoratore presenta un certificato del medico curante o di uno specialista in cui viene certificata l'impossibilità ad indossare una scarpa antinfortunistica.
L'art.76 del DLgs 81/2008, afferma come un DPI deve
"tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore"
e "poter essere adattati all'utilizzatore secondo le sue necessità"
La salute, rappresentando uno dei «diritti fondamentali» protetti della Costituzione e rappresentando «interesse della collettività» (art.32 Cost.), rappresenta tipico esempio di «diritto indisponibile»: come tutti i diritti indisponibili non è pertanto suscettibile di essere scambiata o ceduta, anche parzialmente, mediante patti o accordi.
Un certificato medico non può a questo punto costituire valido documento per esentare il lavoratore dall'indossare le scarpe.
Se il datore di lavoro concedesse al lavoratore una esenzione dall'indossare le scarpe antinfortunistiche, sarebbe allora necessario o implicito una sorta di patto in cui il lavoratore, in cambio dell'esenzione dall'indossare le scarpe, pattuirebbe una rinuncia al richiedere danni al datore di lavoro, non più in grado di adottare tutte le misure di sicurezza richiestigli dalla legge.
È chiaro l’obbligo per il datore di lavoro di fornire calzature antinfortunistiche. Se il lavoratore riscontra dei problemi la soluzione è personalizzare i DPI che tengano conto della necessità del lavoratore come di indossare dei plantari.
In casi estremi il DL organizza e gestisce tale situazione cambiando la Mansione al lavoratore.
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